Wandering Stories: Attenti ai lupi di Baccalario e Morosinotto (DeA)

Instagram: @brivididicarta | @lastambergadinchiostro

Cominciamo la settimana con “Attenti ai lupi. Le sette storie più spaventose dei fratelli Grimm” di Pierdomenico BaccalarioDavide Morosinotto, pubblicato da DeA, con le illustrazioni di Letizia Rubegni

Data di uscita: 9 Ottobre

Acquistalo subito: Attenti ai lupi

Editore: DeA
Collana: Le gemme
Illustrazione: Letizia Rubegni
Genere: Libri per bambini
Età: Da 9 anni

Prezzo: € 18,00
Pagine: 260

Sette fiabe per stupire. Sette fiabe per incantare. Sette fiabe per stregare e per non far dormire sonni tranquilli. Pierdomenico Baccalario e Davide Morosinotto hanno scritto un libro per chi non ha paura del buio. Per chi non teme i mostri e non ama solo le fiabe a lieto fine. Un libro per ragazze e ragazzi tosti, che vogliono sapere che cosa accadde davvero quando Cappuccetto Rosso entrò nel bosco. Che cosa fecero le sorellastre di Cenerentola pur di indossare la scarpetta di cristallo. Che cosa c’era nello specchio magico di Biancaneve. Che cosa sopportarono Hansel e Gretel nella casa della strega… Sette storie eccezionalmente spaventose che raccontano in modo inedito i più grandi capolavori dei fratelli Grimm. Dal Principe Ranocchio a Sette in un colpo, da Hänsel e Gretel al Pifferaio magico. Non avete mai letto i Grimm così. “Le fiabe sono roba da bambini. È questo che pensate. Magari vi ricordano quando eravate piccoli, e la sera stavate nei lettini, al sicuro, e i vostri genitori leggevano qualche storia per farvi addormentare. Giusto? Sbagliato! Le fiabe hanno i denti. Morsicano. Perciò il nostro consiglio è di posare questo libro per non toccarlo mai più, nemmeno per errore. Altrimenti… c’è solo un consiglio che possiamo darvi. State molto attenti ai lupi”.

I libri uniscono le persone e nel caso mio e Midori de “La locanda delle storie erranti”  le pagine hanno creato un vero e proprio ponte che collega la mia piccola stamberga verso la sua locanda, dove le parole si disperdono e arrivano fino a noi come melodie, a volte soavi, altre volte malinconiche, ma meravigliose.

Ed è così che nasce “Wandering Stories”, dalle parole che vagano alla ricerca di qualcuno curioso e paziente che sia pronto ad ascoltarle. Nel nostro caso, siamo due viandanti attirati da un suono grottesco, la sinfonia di Pierdomenico Baccalario e Davide Morosinotto, che con le loro note oscure sono riusciti a creare un’atmosfera cupa, ma allo stesso magnetica, che prima mette in guardia e poi seduce gli impavidi pronti a mettersi in viaggio alla scoperta delle fiabe e leggende dei fratelli Grimm, rielaborate, senza rinunciare al loro macabro fascino o distorcerle.

Le fiabe dei fratelli Grimm sono arrivate a noi nella loro settima edizione, quella del 1857, dopo che erano già state “ripulite” da tutti i dettagli più cruenti e violenti presenti fra le righe, ma la loro versione originale, la prima edizione del 1812, era molto più simile ai racconti tramandati oralmente a cui i due fratelli si sono ispirati per scrivere le loro fiabe. Il motivo per cui queste storie dal 1812 fino al 1857 sono state svuotate è che si temeva che potessero essere troppo violente per i bambini, ma così facendo i loro scopo è venuto meno. Infatti non si trattava di allietare i bambini bensì di insegnare loro la più dura lezione esistente: la vita è crudele.

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Grazie alle varie trasposizioni che queste storie hanno avuto nei secoli, soprattutto alla Disney, le fiabe dei fratelli Grimm hanno perso totalmente il loro scopo, diventando soltanto una caccia al lieto fine che non insegna niente a nessuno, né agli adulti nè ai più piccoli, mentre li illude che alle persone buone possano succedere solo cose buone, che la principessa Biancaneve è così pura che neppure il piano più malefico della sua matrigna può condannarla a un destino di dolore, ma solo farla avvicinare al suo principe azzurro. Sbagliato.

In realtà la matrigna di Biancaneve non era neppure la sua matrigna, era la sua stessa madre nella versione originale, ma nella trasposizione questo dettaglio è stato fatto cadere nell’oblio, proprio perchè chi mai potrebbe pensare che una madre possa fare tanto male a sua figlia? Ebbene sì, la vita è anche questo, una madre che uccide la figlia, un fratello che ne sgozza un altro e una madre che manda una bambina nel bosco per far sì che venga presa dai predatori, mandata avanti come sacrificio per evitare il pericolo di essere assaliti, in fondo cosa c’è di più appetitoso dell’innocenza per chi ha il cuore impregnato di oscurità?

Baccalario e Morosinotto invece rimuovono del tutto la polvere fatata e riportano sette storie al loro vecchio splendore, in un viaggio ricco di insidie per i più impavidi, coloro che hanno imparato o stanno imparando che esiste il bene, ma anche il male. Cappuccetto Rosso, Biancaneve, il Principe Ranocchio, Sette in un colpo, Hansel e Gretel, La leggenda del pifferaio magico e Cenerentola diventano il pretesto perfetto per avere un assaggio di ciò che i Grimm volevano trasmettere veramente, un insegnamento che è ormai andato perduto da moltissimo tempo, ma che in questa raccolta trova modo di riemergere, regalando a tutti noi lettori qualcosa di unico.

Gli autori hanno trovato in questo caso il loro modo di insegnare qualcosa, senza che ci sia necessariamente un lieto fine, ma mettendo in evidenza il fatto che la vita tende a raggirarti quando tu provi a fare lo stesso con lei, perchè purtroppo le scorciatoie non esistono e la strada più breve porta inesorabilmente fra le fauci del lupo.

Al giorno d’oggi questa è sicuramente una di quelle lezioni importanti che è difficile che qualcuno possa insegnare a qualcun altro senza che l’abbia vissuto sulla propria pelle proprio perchè all’inizio siamo tutti convinti che un giorno vinceremo alla lotteria, che troveremo quel biglietto fortunato che ci farà mandare a quel paese il capo e ci farà vivere una vita da nababbi, ma la verità la scopriamo solo quando proviamo a giocare per la prima volta e allo ci rendiamo conto che la fortuna e la sfortuna non esistono, i lupi non ci sono, che i mostri e le streghe non sono altro che coloro che ci hanno venduto il biglietto, il capo che odiamo e la lotteria che non possiamo vincere.

“Attenti ai lupi” è un monito che riecheggia dal profondo della foresta, quella voce che ci guida nei momenti più bui e ci ricorda cosa ci attende in fondo alla scorciatoia. 

“Ci sono misteri che è meglio non scoprire mai, e segreti che è meglio restino segreti. E se voleste tentare lo stesso… Va bene, arrangiatevi. Poi non dite che non vi avevamo avvertiti. Perchè vi perderete. Sarete soli. Se chiamate aiuto, non ci sarà nessuno ad ascoltarvi. E non ci saranno briciole a indicarvi la strada di casa. A questo punto, c’è solo un consiglio che possiamo darvi. State attenti. E state molto attenti ai lupi”.

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di DeA per la copia omaggio.

 

May the Force be with you!
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